Anno LXIII (2023) – Gloria Staffieri, “Il viaggio di Matilde: genealogia, passaggi, derivazioni”
Il saggio di Gloria Staffieri, Il viaggio di Matilde: genealogia, passaggi, derivazioni, ripercorre la complessa storia testuale del libretto di Matilde di Shabran di Rossini. Attraverso un’analisi filologica e intertestuale, l’autrice esplora le fonti letterarie e drammaturgiche che hanno influenzato la creazione del libretto, evidenziando le trasformazioni e le contaminazioni subite nel tempo. Un contributo essenziale per comprendere la genesi dell’opera e il suo significato storico.
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Nel saggio Il viaggio di Matilde: genealogia, passaggi, derivazioni, Gloria Staffieri affronta il complesso intreccio di fonti che hanno dato origine al libretto di Matilde di Shabran di Gioachino Rossini, tracciando una vera e propria genealogia del testo. Partendo dalla celebre lettera di Jacopo Ferretti, autore del libretto, l’autrice ricostruisce il percorso che ha portato alla creazione dell’opera, analizzando i molteplici passaggi testuali e le influenze letterarie che hanno plasmato il soggetto.
Il saggio mette in luce il fitto reticolo di testi da cui Matilde di Shabran trae origine, tra cui le opere di Voltaire, il teatro francese e tedesco, e le commedie italiane dell’epoca. Staffieri analizza anche le trasformazioni che il testo ha subito nel corso del tempo, evidenziando le connessioni con altre opere musicali e teatrali. La ricerca si sofferma sul ruolo della censura, sulle riscritture effettuate per adattare il libretto ai diversi contesti teatrali e sulla sua ricezione critica nel tempo.
Caratteristiche del capitolo:
- Analisi filologica della genesi del libretto di Matilde di Shabran
- Confronto con testi letterari e teatrali precedenti
- Studio delle riscritture e delle varianti testuali dell’opera
- Approfondimento sulle influenze francesi e italiane
Un saggio imprescindibile per studiosi di Rossini, musicologi e appassionati di teatro musicale, che desiderano approfondire la storia testuale di Matilde di Shabran e il suo ruolo nell’evoluzione dell’opera ottocentesca.
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